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MIRTILLO NERO ed insufficienza venosa

Botanica/Costituenti chimici. La parte attiva in principi attivi è data dal frutto di Vaccinium myrtillus L. (Fam. Ericaceae), un piccolo arbusto con rami verdi appuntiti, alto da 15 a 50 cm, particolarmente abbondante sulle Alpi e sugli Appennini, nel sottobosco fino a 1500-1800 metri. I frutti del mirtillo sono violetti, con semi sagomati a mezzaluna. I costituenti chiave sono gli antocianosidi (delfinina, cianidina, petunidina e malvidina), presenti nel frutto fresco ad una concentrazione dallo 0,1 allo 0,25%. Sono presenti anche flavonoidi (iperoside e quercetina), nonché pectine, vitamina C e tannini. Molti degli estratti standardizzati disponibili contengono il 25% di antocianosidi e vengono utilizzati alla dose giornaliera di 240-520 mg (in tre dosi). Sono anche disponibili estratti secchi contenenti il 15% di antocianosidi, sotto forma di capsule contenenti 4,5 mg di antocianosidi.

Farmacologia/meccanismo d’azione. Gli estratti di Mirtillo nero si comportano da “scavengers” dei radicali liberi ed inibiscono l’aggregazione
piastrinica, un effetto che potrebbe essere legato alla capacità degli
antocianosidi di potenziare l’attività della prostaciclina (un agente
antiaggregante piastrinico). Inoltre, questi estratti diminuiscono la
permeabilità vascolare e migliorano il tono venoso ed il flusso ematico. Gli
antocianosidi sono considerati i composti farmacologici più importanti.
Questi composti provocano delle variazioni ritmiche del diametro dei vasi
del microcircolo (che i traduce in una regolarizzazione del flusso ematico e
della formazione del liquido interstiziale) e migliorano i disturbi funzionali
dei vasi sanguigni, specialmente dei vasi capillari stimolandone la capacità
riparatrice e stabilizzando le fibre di collagene (con aumento della sintesi).
L’attività vasoprotettiva degli antocianosidi sembra essere superiore a quella dei flavonoidi.
Efficacia clinica. Non esistono attualmente studi randomizzati relativi
all’efficacia del mirtillo nell’insufficienza venosa cronica. Le potenziali
proprietà benefiche del mirtillo in pazienti con insufficienza venosa cronica
sono state riassunte in una rassegna di studi clinici non controllati, mediante l’analisi degli studi eseguiti tra il 1979 ed il 1985, per un totale di 568 pazienti. Questi studi hanno evidenziato l’efficacia del mirtillo nel ridurre la sintomatologia e nel migliorare sia la microcircolazione venosa che il drenaggio linfatico (14). La Commissione E tedesca non menziona in modo specifico l’insufficienza venosa cronica o le vene varicose tra gli studi
consigliati; essa raccomanda questa droga per gli stati infiammatori della
mucosa orale e della gola, nonché per il trattamento della diarrea (per uso
interno). E’ stato recentemente dimostrato che l’assunzione regolare di
Mirtillo nero può essere importante nel ridurre il rischio di malattia
cardiovascolare attraverso una riduzione dei livelli ematici di colesterolo
LDL e l’incremento dei livelli di colesterolo HDL (26). Infine, si deve
ricordare che gli antocianosidi del Mirtillo nero sono adoperati nei casi di
disturbi della visione notturna (27).
Effetti collaterali/Controindicazioni. Il mirtillo nero è una pianta abbastanza sicura. La somministrazione di antocianosidi per via orale non provoca la morte negli animali anche quando vengono somministrati al ratto alla dose di 1 g/kg, dose che è ben 140 volte superiore a quella adoperata in campo clinico. La Commissione E tedesca non riporta né effetti collaterali né controindicazioni. In uno studio post-marketing condotto su 2295 soggetti con insufficienza venosa cronica, emorroidi o disturbi della retina, alla dose giornaliera di 320 mg per un periodo di 1-2 mesi, gli effetti indesiderati sono stati riportati solo nel 4% dei pazienti. Gli effetti indesiderati descritti riguardavano il sistema cutaneo, gastrointestinale e nervoso. Possono verificarsi dolori gastrici per l’alto contenuto in tannini. L’ingestione dei frutti freschi interi può irritare l’intestino in individui particolarmente sensibili.

Chu W, Cheung SCM, Lau RAW, Benzie IFF.Bilberry (Vaccinium
myrtillus L.). In: Benzie IFF, Wachtel-Galor S, editors. Herbal
Medicine: Biomolecular and Clinical Aspects. 2nd edition. Boca Raton
(FL): CRC Press/Taylor & Francis; 2011. Chapter 4

Habanova M, Saraiva JA, Haban M, Schwarzova M, Chlebo P, Predna
L, Gažo J, Wyka J. Intake of bilberries (Vaccinium myrtillus L.)
reduced risk factors for cardiovascular disease by inducing favorable
changes in lipoprotein profiles. Nutr Res. 2016 Dec; 36(12): 1415-1422.