La curcumina come potenziale candidato per il trattamento dell’iperlipidemia

La curcumina come potenziale candidato per il trattamento dell’iperlipidemia

La curcumina è nota per una serie di proprietà biologiche, quali attività antiossidante, antitumorale, antinfiammatora, citoprotettiva, antidepressiva e ipolipidemica. Gli effetti inibitori della curcumina sullo stress ossidativo, sulla progressione del cancro e sull’infiammazione sono stati ben descritti; inoltre, è stata ampiamente studiata per i suoi effetti ipolipemizzanti, e potrebbe essere utilizzata come potenziale candidato per controllare i disturbi mediati da iperlipidemia, inclusa l’aterosclerosi. La curcumina ha dimostrato di essere efficace nel ridurre il colesterolo totale e i trigliceridi plasmatici come le statine, una classe ben nota di farmaci prescritti per i pazienti con ipercolesterolemia e disturbi aterosclerotici correlati. In diversi studi vengono messe a confronto l’efficacia delle statine e della curcumina, e vengono valutati gli eventuali target di azione, quali le vie cellulari, i recettori delle cellule del colesterolo e le diverse apolipoproteine, i recettori nucleari coinvolti nel metabolismo dei lipidi e gli enzimi critici. Si tiene anche conto del potenziale antiossidante della curcumina, in grado di limitare la perossidazione lipidica, fattore in grado di scatenare risposte infiammatorie, che, a sua volta, portano alla progressione dell’aterosclerosi.

La maggior parte delle attuali evidenze suggerisce che il potenziale ipolipemizzante deriva dalla capacità nel ridurre i livelli circolatori di perossidi lipidici, colesterolo totale sierico (TC), e nell’aumentare i livelli circolanti di lipoproteina-colesterolo ad alta densità (HDL -C). Alcune prove hanno dimostrato che potrebbe essere in grado di ostacolare l’assorbimento del colesterolo nella dieta, e ridurre i livelli di TC e trigliceridi (TG) anche in una dieta ricca di grassi; si è vista anche una significativa riduzione del livello plasmatico di acidi grassi liberi (FFA), accompagnato da aumentati livelli di HDL-C.

Inoltre la somministrazione di curcumina ha portato anche ad una riduzione significativa del colesterolo epatico, e certamente si può concludere che il consumo regolare di questa ha un impatto positivo sul profilo lipidico in soggetti con iperlipidemia. Probabilmente influenza obiettivi molecolari associati all’assorbimento intestinale del colesterolo e dei FFA o del loro metabolismo, argomento che sarà oggetto di studi successivi.

Per approfondire al lettura:

Panahi Y, Ahmadi Y, Teymouri M, Johnston TP, Sahebkar A. Curcumin as a potential candidate for treating hyperlipidemia: A review of cellular and metabolic mechanisms.

J Cell Physiol. 2018 Jan;233(1):141-152. doi: 10.1002/jcp.25756.

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