La Centella asiatica nell’insufficienza venosa cronica e nella microangiopatia
Attualmente tre sono i principali trattamenti utilizzati per l’insufficienza venosa cronica:
– la chirurgia e la scleroterapia (in associazioni o in sequenza);
– la compressione elastica (di solito con le calze, a volte con bende o compressione pneumatica e / o sequenziale);
– il trattamento farmacologico (con farmaci che agiscono principalmente sull’edema e sulla filtrazione capillare).
Negli ultimi anni, il trattamento farmacologico è stato utilizzato per controllare i segni e i sintomi, per rallentare l’evoluzione dell’ipertensione venosa cronica, dell’edema e della progressiva degenerazione del sistema venoso e della microcircolazione.
La Centella Asiatica è una pianta spontanea dei luoghi umidi delle regioni tropicali e subtropicali, i cui costituenti sono: tannini, resina, flavonoidi, saponine triterpeniche (asiaticoside, acido asiatico e madecassicoside), olio essenziale, fitosteroli, polifenoli e aminoacidi.
La frazione terpenica ha un’azione modulante sullo sviluppo e rimodellamento del tessuto connettivo, infatti migliora i processi di riparazione delle ferite, facilita la ricostruzione dell’epitelio e normalizza il tessuto connettivo perivascolare, e queste attività avvengono in quanto si alterano le funzioni dei fibroblasti e il metabolismo di due aminoacidi, la prolina e l’alanina, essenziali per la sintesi e il rimodellamento del collagene. Inoltre è in grado di diminuire la permeabilità endoteliale e la filtrazione capillare (aumentate nell’ipertensione venosa cronica e nella microangiopatia venosa) clinicamente associati all’edema, uno dei segni più comuni e precoci della malattia.
Alterazioni della parete venosa.
In presenza di ipertensione venosa cronica (CVH) sono presenti delle alterazioni metaboliche a carico del tessuto connettivo, sia della parete venosa che del tessuto circostante. La riduzione del collagene e dei componenti elastici sono stati associati ad un aumento degli enzimi lisosomiali, sia all’interno della stessa parete venosa che nel sangue, e diversi studi hanno dimostrato che il trattamento con la frazione terpenica della Centella può intervenire positivamente.
Azione sul tessuto connettivo
La Centella è stata utilizzata per migliorare i processi di cicatrizzazione delle ferite. I suoi effetti sulla sintesi di collagene e su altre proteine tissutali, agendo sui fibroblasti presenti nella parete venosa, indicano che è in grado di stimolare la sintesi del collagene nella parete venosa proprio perché capace di inibire o stimolare questi ultimi. È, inoltre, in grado di stimolare la crescita di altri specifici elementi, non agendo però come un fattore di crescita stimolando la proliferazione cellulare, ma agendo sul metabolismo del tessuto connettivo, cioè sui lisosomi. In questo modo ha la capacità di rallentare i processi degenerativi caratteristici della patologia, causati dall’ipertensione venosa sulla parete.
Attività sull’endotelio
L’endotelio venoso ha diverse funzioni volte a regolare gli scambi capillari, la nutrizione, l’equilibrio emostatico e la fibrinolisi. Nei pazienti con CVH sono state evidenziate diverse anomalie endoteliali. Il numero di cellule endoteliali circolanti risulta aumentato, e questo può essere associato a danno endoteliale causato da aumento cronico della pressione venosa, con microlesioni e distacco di cellule endoteliali, e conseguente aumento di queste in circolo (endotheliemia). La Centella può agire sul distacco e sul rilascio delle cellule endoteliali innescando un meccanismo protettivo, efficace nella stimolazione della proliferazione delle cellule endoteliali.
Attività sulla microcircolazione
Nella CVH grave la Centella diminuisce la filtrazione e l’edema capillare, si osserva una riduzione della filtrazione capillare e della dimensione della caviglia, e un miglioramento della nutrizione capillare; gli effetti sono correlati alla dose. In caso di CVH associata a ulcere venose, oltre a migliorare la microcircolazione, si è visto che riduce anche le dimensioni di queste.
Anche il flusso aumentato di sangue alla pelle risulta migliorato, come la microangiopatia diabetica, grazie all’azione sulla filtrazione e sull’edema capillare e, di conseguenza, sull’intero microcircolo.
Si può quindi dire che la Centella è ben tollerata e non è associata a significativi effetti collaterali; ha un’azione importante nella microangiopatia venosa ipertensiva e nella microangiopatia diabetica, riuscendo a controllare l’edema, che è il più chiaro e frequente segno di malattia.
Fonte:
Incandela L, Cesarone MR, Cacchio M, De Sanctis MT, Santavenere C, D’Auro MG, Bucci M, Belcaro G.
Total triterpenic fraction of Centella asiatica in chronic venous insufficiency and in high-perfusion microangiopathy.
Angiology. 2001 Oct;52 Suppl 2:S9-13.