Fagiolo bianco (Phaseolus Vulgaris L.)…..in grado di ridurre l’accumulo di grasso
La pandemia globale di obesità è associata ad un aumento dell’incidenza e della mortalità a causa di malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e alcuni tipi di cancro. Per molto tempo, gli approcci utilizzati per controllare la patologia sono stati farmacologici e chirurgici, entrambi notevolmente costosi e con risultati non del tutto soddisfacenti; negli ultimi anni si è cercato di fare più prevenzione, e le indagini sui modelli di consumo alimentare indicano che una possibile alternativa potrebbe essere la dieta perché alcune popolazioni riescono a mantenere il peso corporeo desiderato nonostante vivano in ambienti obesogenici. Le recenti meta-analisi indicano che il consumo di legumi, ovvero fagioli comuni, ceci, piselli secchi e lenticchie, è associato a una migliore gestione del peso rispetto alle popolazioni in cui il consumo è basso. Recentemente si è cercato di determinare se l’impatto del consumo di legumi potesse essere determinate sul controllo del peso, ed in particolare è stato preso in esame il consumo del comune fagiolo bianco (Phaseolus Vulgaris L.) in grado di ridurre l’adiposità viscerale in studi condotti su modelli animali.
Il fagiolo ha effetti anti-obesogenici nei topi maschi e femmine, risultati coerenti con la meta-analisi riportata di 22 studi prospettici sul consumo di legumi.
Le strategie della Sanità Pubblica, progettate per aumentare il consumo di legumi come il fagiolo comune, alimento di antica coltura alimentare, risultano quindi essere valide per combattere la pandemia dell’obesità.
L’obesità è associata a cambiamenti nella microflora intestinale e questa può essere modificata con la tecnica del trapianto fecale. Diete contenenti fagioli comuni provoca cambiamenti del microbioma intestinale, migliorandolo.
Il fagiolo bianco ha un effetto sui depositi di grasso, sottocutaneo o viscerale, favorendo ne la perdita; questa osservazione suggerisce che è in grado di limitare la formazione dei cuscinetti viscerali, e gli adipociti nei depositi sottocutanei, sviluppatisi evolutivamente per svolgere un ruolo critico nella termoregolazione, associata alla protezione dell’organismo dallo stress da freddo, hanno una grande plasticità in termini di metabolismo energetico, e subiscono una trascrizione bidirezionale in adipociti bruni, favorendo il consumo energetico.
Gli effetti positivi si osservano quando il fagiolo fornisce il 40% delle proteine alimentari, contrariamente potrebbe invece indurre un aumento di peso. Sono quindi necessari ulteriori studi per approfondire ed investigare su quali siano le molecole realmente attive, evitando che processi di lavorazione possano deteriorarle, su quali siano i pathway attivati a livello metabolico, su quale possa essere la giusta dose quotidiana da somministrare per poterne ricavare tutti gli effetti positivi, e se possano esserci delle differenze legate ai diversi tipi di coltivazione che portano al prodotto poi consumato sia sulle tavole che sotto forma di integrazione.
Fonte:
Neil ES, McGinley JN, Fitzgerald VK, Lauck CA, Tabke JA, Streeter-McDonald MR, Yao L, Broeckling CD, Weir TL, Foster MT, Thompson HJ.
White Kidney Bean (Phaseolus Vulgaris L.) Consumption Reduces Fat Accumulation in a Polygenic Mouse Model of Obesity.
Nutrients. 2019 Nov 15;11(11).