Cacao e appetito
Il cacao e i suoi derivati sono ampiamente utilizzati in tutto il mondo e costituiscono una grande percentuale della dieta di molti individui, paragonabile a quella di tè verde, vino o fagioli di soia. Il cacao è una ricca fonte di proteine (15-20%), carboidrati (15%), fibre (26-40%) e lipidi (10-24%), minerali (Ca, K, Mg), vitamine (A, B, E) e metilxantine (teobromina e caffeina). Contiene elevate quantità di composti fenolici, come i monomeri flavanoli, catechina, nonché le procianidine che sono i fitochimici più abbondanti. Altri polifenoli come flavonoli (quercetina, isoquercitrina, iperoside, ecc.), flavoni (luteolina, apigenina), flavanoni (naringenina), antociani e acidi fenolici sono presenti in quantità inferiori. Il cacao è il cibo che ha il più alto contenuto di flavonoidi su base ponderale e questo sembra essere correlato ai suoi effetti sulla salute; migliora la resistenza all’insulina, la funzione endoteliale, il profilo della pressione arteriosa e/o lipidica. Inoltre, la più recente meta-analisi di studi prospettici ha concluso che l’assunzione di cioccolato con moderazione (≤ 6 porzioni / settimana) è associata a minori rischi di malattia coronarica, ictus e diabete. E’ stato dimostrato che l’ingestione di un alto contenuto di polifenoli è efficace nel migliorare il profilo del colesterolo aterosclerotico, senza influenzare il peso corporeo, e il controllo glicemico. Uno studio successivo ha dimostrato che un consumo di cioccolato fondente, contenente 500 mg di polifenoli, da parte di donne magre e in sovrappeso, riduce la pressione arteriosa e migliora la regolazione del glucosio come indicato dalla riduzione della glicemia a digiuno.
L’obesità è il secondo fattore di rischio di mortalità per stile di vita più importante negli Stati Uniti. La crescita dell’adiposità, negli ultimi decenni, si è verificata nonostante la disponibilità di un’ampia varietà di tecniche finalizzate alla perdita di peso, tra cui esercizio fisico, dieta, farmaci e chirurgia bariatrica. Numerosi sono stati e continuano ad essere gli studi sull’argomento, e alcuni recenti esperimenti hanno dimostrato che il cacao è in grado di inibire l’accumulo di grasso e l’aumento del peso nei roditori.
In seguito, studi fatti su umani, hanno dimostrato che il consumo di cioccolato fondente può ridurre l’appetito, e i responsabili di questo controllo sembrerebbero essere l’epicatechina e le procianidine, sostanze fitochimiche della sottoclasse dei flavanoli che appartengono alla famiglia chimica dei polifenoli e sono una classe di flavonoidi.
I meccanismi biologici specifici che sono alla base del potenziale del cacao di sopprimere l’appetito sono attualmente sconosciuti; potrebbe però essere coinvolta la grelina, ormone che regola il senso di sazietà. In uno studio, Massolt et al. hanno infatti dimostrato che, inalando l’odore del cioccolato all’85% di cacao, si manifestava un acuto aumento della sazietà e una concomitante diminuzione delle concentrazioni plasmatiche di grelina. Poiché la grelina plasmatica induce lo stimolo di aumentare l’assunzione di cibo, i risultati del lavoro suggeriscono che essa possa essere coinvolta in percorsi biologici che rendono più facile controllare l’introito di cibo nelle persone che odorano i composti di cacao.
Un altro studio condotto su un modello animale, ha dimostrato che il cacao ha la capacità di ridurre il peso corporeo totale, il quantitativo di tessuto adiposo bianco mesenterico e i livelli di trigliceridi sierici. Effettuando l’analisi del DNA su campioni di tessuto grasso epatico e mesenterico, i risultati hanno mostrato una riduzione dell’espressione di vari geni associati al trasporto e alla sintesi di acidi grassi nel fegato e nel grasso mesenterico, e una maggiore espressione di geni associati alla termogenesi.
Fonti:
Greenberg JA, O’Donnell R, Shurpin M, Kordunova D.
Epicatechin, procyanidins, cocoa, and appetite: a randomized controlled trial. Am J Clin Nutr. 2016 Sep;104(3):613-9. doi: 10.3945/ajcn.115.129783.
Latif R
Chocolate/cocoa and human health: a review. Neth J Med. 2013 Mar;71(2):63-8.