Acido docosaesaenoico (DHA) e lo sviluppo del sistema nervoso centrale (SNC)

Acido docosaesaenoico (DHA) e lo sviluppo del sistema nervoso centrale (SNC)

Acidi grassi polinsaturi (PUFA), in particolare l’acido linoleico e tre dei sui derivati a catena lunga (LC), l’acido arachidonico, l’acido eicosapentaenoico e l’acido docosaesaenoico (DHA, noti come omega3), sono biologicamente attivi, in quanto modulano l’espressione genica, regolano le proprietà fisiche delle membrane e la produzione di eicosanoidi e altri sistemi di segnalazione. Pertanto, l’assunzione dietetica dei PUFA è di grande importanza per la salute umana, sia per la prevenzione dei disturbi neurologici nell’adulto che per l’eziologia delle patologie metaboliche, come le malattie cardiovascolari, immunologiche e infiammatorie, diabete e obesità.

Nelle membrane della sostanza grigia del cervello e della retina dei mammiferi, della classe dei fosfolipidi, l’acido grasso predominante è il DHA. I DHA o possono essere forniti direttamente dalla dieta, attraverso i grassi animali, o possono essere sintetizzati dai loro precursori dietetici.

La deposizione di DHA nei fosfolipidi del cervello umano si ha principalmente durante il periodo fetale, periodo in cui sono attivi la neurogenesi e la maturazione cellulare (dal sesto mese di gravidanza), e nel primo periodo postnatale, quando si ha un’intensa sinaptogenesi, fino ai primi due anni di vita; la maggior parte dell’accumulo di DHA cerebrale si verifica dopo la nascita, durante il periodo dell’allattamento (i primi 6 mesi di vita postnatale). Il giusto accumulo dipende dalla dieta materna, e quando questo non si verifica, molto gravi risultano essere le complicanze che ne derivano. Diversi studi, effettuati su modelli animali, hanno dimostrato che un non corretto apporto di DHA durante le delicate fasi di sviluppo cerebrale, portava a delle alterazioni comportamentali dell’apprendimento (legate alla capacità cognitiva o fattori emotivi e associate a modifiche nel metabolismo delle monoamine), cambiamenti nell’espressione dei geni coinvolti nel metabolismo del glucosio nel cervello e nella neurogenesi, e anomalie della funzione visiva associate alla riduzione dell’attivazione della rodopsina.

Studi osservazionali e clinici hanno mostrato che l’assunzione di DHA da parte della madre, durante l’ultimo trimestre di gravidanza, determina lo stato di DHA nel sangue del neonato. L’impatto sul neurosviluppo del bambino non è ancora stato studiato appieno, ma risultano noti i benefici riscontrati in infanti di 4 mesi e 9 mesi, sia sullo sviluppo visivo che neuronale, le cui madri si sono avvalse di un’integrazione di DHA fino alla 24 esima settimana di gravidanza. Inoltre, uno studio di intervento, ha dimostrato che un deficit di DHA nella dieta durante gli ultimi 5 mesi di gravidanza, ha aumentato il rischio, per i neonati, di riduzione dello sviluppo dell’acuità visiva a 60 giorni di età.

Ma il tessuto visivo non ha bisogno di DHA solo nei primi anni di vita; soprattutto con il passare del tempo la retina continua ad aver bisogno di una quantità adeguata di questi acidi grassi, e se non si ha una alimentazione che garantisca i corretti livelli di DHA si va incontro a rischio di sviluppo di patologia, soprattutto se si è predisposti. Un’apporto adeguato invece riduce il rischio di degenerazione maculare, una patologia che, ad oggi, è la più frequente causa di cecità nel mondo, e di retinite pigmentosa, una malattia ereditaria della retina che causa una perdita progressiva della visione notturna e del campo visivo periferico.

Continuano ad essere in atto numerosi studi riguardo l’argomento, ed in particolare, non solo sull’utilizzo degli acidi grassi DHA, ma anche sul loro utilizzo in associazione ad antiossidanti quali

vitamina C, vitamina E, Beta-carotene e zinco, in grado di svolgere un grande lavoro di supporto.

Fonte: Guesnet P, Alessandri JM.

Docosahexaenoic acid (DHA) and the developing central nervous system (CNS) – Implications for dietary recommendations.

Biochimie. 2011 Jan;93(1):7-12. doi: 10.1016/j.biochi.2010.05.005.

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